Piaget è stato uno dei pedagogisti più importanti specialmente dal punto di vista delle sue teorie sullo sviluppo mentale del bambino, anche se criticato da alcuni pedagoghi del suo tempo, possiamo dire che la sua teoria sull’origine e l’evoluzione dell’intelligenza dà ancora oggi diversi punti di riflessione ed è alla base di varie tecniche pedagogiche moderne.
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Secondo Piaget un bambino durante la sua crescita cognitiva attraversa diverse fasi, ciò che accompagna tutte le fasi di crescita cognitiva sono due processi ben distinti l’assimilazione e l’accomodamento.
L’assimilazione è il processo per il quale si fa esperienza nel mondo esterno attraverso una serie di schemi o concetti già in nostro possesso. In questo periodo dello sviluppo cognitivo, non c’è dunque un orientamento mentale ben preciso o da delineare, questo perché appunto il neonato o il bambino reagisce di riflesso a degli stimoli che sono già presenti nel suo cervello come: mangiare, dormire, la suzione, ecc…
Mentre durante l’assimilazione, che dura comunque durante tutta la crescita cognitiva, non è possibile riconoscere un orientamento mentale, la situazione cambia con il processo dell’accomodamento, è con questo processo che infatti c’è la modificazione degli schemi e dei concetti posseduti, questi schemi si modificano in base alle nuove conoscenze acquisite.
Orientamento mentale: Cos’è?
Quando entra in azione l’accomodamento durante la crescita cognitiva, possiamo riconoscere anche l’orientamento mentale del bambino. Per riconoscerlo e orientarlo sulla giusta risposta cognitiva, bisogna porgli delle domande.
Le domande sono quelle che possono portare così il bambino dall’orientamento mentale della fabulazione ad un orientamento mentale realistico.
La fabulazione è quel momento in cui il bambino cerca di spiegare cose e oggetti (Piaget fa l’esempio della luna) con le informazioni di cui è già a conoscenza, ad esempio un bambino può pensare che la luna sia fatta di formaggio o che sia stata costruita dall’uomo. Per farlo passare ad un orientamento mentale realistico, basterà dunque durante la crescita cognitiva del bambino, rispondere sempre alle sue domande dando una spiegazione logica e veritiera, questo deve avvenire anche all’interno delle istituzioni scolastiche.
Se portato verso un orientamento mentale realistico il bambino nel tempo acquisirà una maggiore sicurezza in sé stesso oltre che ad una maggiore voglia di conoscenza.