Emozioni: che cos’è la rabbia?

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Le emozioni permettono di controllare il normale funzionamento mentale, strutturando sia i pensieri che le azioni. Attraverso esse, è possibile organizzare i propri comportamenti rispetto a molteplici situazioni, spesso differenti tra loro. Infatti, dal punto di vista psicologico, l’essere umano è in grado di reagire a diverse dinamiche con paura, rabbia, gioia, tristezza e vergogna.

Per questa ragione, sembra possibile sostenere che le emozioni siano in grado di modificare le nostre condotte, aiutandoci a gestire gli eventi. Esse, infatti, risultano essere adattive, ossia in grado di assicurare la sopravvivenza dell’uomo nell’ambiente che lo circonda. Particolare attenzione deve essere posta riguarda le emozioni negative che, seppur non sempre piacevoli da sperimentare, possono agevolare il benessere psico-fisico dell’individuo.

L’emozione della rabbia: negativa o positiva?

La rabbia è un’emozione piuttosto forte che incide in maniera significativa sulle persone sia dal punto di vista interpersonale che sociale. Da una prospettiva biologica, la rabbia emergerebbe con il solo scopo di difesa in caso di attacco o di protezione in caso di intrusione. Inoltre, questa emozione è spesso collegata ad attivazioni fisiologiche, come l’incremento della pressione sanguigna e del battito cardiaco, aumento del tono della voce e modifiche rispetto alla mimica facciale.

Ad ogni reazione corrisponde un’azione e, questo, è ciò che accade in caso di rabbia. È utile specificare che, in psicologia, esistono diverse classificazioni legate all’emozione della rabbia, approfondite nel paragrafo seguente. Esse si distinguono in primaria, secondarie e strumentale ed è importante cercare di comprendere le differente poiché, in alcuni casi, la rabbia manifestata potrebbe essere disfunzionale.

Emozioni e rabbia: le differenti classificazioni psicologiche

Nella rabbia primaria, è possibile evidenziare un tipo di rabbia primaria adattiva repressa e un tipo di rabbia primaria disadattiva. Nello specifico, la rabbia primaria adattiva repressa è caratterizzata dal fatto che l’individuo tende a piangere improvvisamente, sentendosi impotente e minimizzando l’accaduto, magari ridendo. Tale atteggiamento si discosta da ciò che, normalmente, ci si aspetterebbe dall’emozione della rabbia.

Secondo la Terapia Focalizzata sulle Emozioni (EFT) potrebbe essere utile differenziare le diverse situazioni che provocano rabbia. Ciò che conta è aiutare gli individui a esprimere in modo funzionale la rabbia primaria attraverso la comprensione e l’analisi di bisogni insoddisfatti. Da qui, si potrebbero poi attuare delle tecniche di auto-potenziamento che possano permettere il raggiungimento di specifici obiettivi con maggiore facilità.

La rabbia primaria disadattiva, invece, non ha più una funzione protettiva ed è molto simile alle reazioni che un soggetto potrebbe manifestare in caso di paura. Sembrerebbe importante cercare di comprendere lo schema disfunzionale attuato, ristrutturando l’emozione stessa.

La rabbia secondaria è un’emozione correlata a situazioni di blocco, stress o dolore percepite in un preciso momento, probabilmente dovuta a sentimenti non così evidenti per la persona. In questo contesto, si potrebbe cercare di risalire all’aspetto più cognitivo e affettivo interiore dell’individuo, responsabile dell’attivazione di questo tipo di rabbia, spesso impiegata per ridurre la tensione.

Infine, vi è la rabbia strumentale, impiegata come mezzo per entrare in relazione con gli altri per procurarsi dei vantaggi. Una situazione particolarmente presente nei contesti giudiziari o in caso di tossicodipendenza, dove viene utilizzata a scopo manipolatorio. In questa dinamica potrebbe essere utile cercare di contestarla e di aiutare il soggetto a comprendere quali motivi lo stanno spingendo a comportarsi in questo determinato modo, offrendo la possibilità di individuare altri sistemi più funzionali per esprimere le proprie emozioni.

Su Dott.ssa Michela Casaletti

Psicologa Iscrizione all'Albo sez. A dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia n. 26320

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