L’avidità come comportamento antisociale
L’avidità è un tratto caratteriale che è spesso presente negli individui che non amano condividere ciò che è loro con il prossimo, ma che in alcuni casi prevede anche un fervente desiderio di accumulare sempre più di beni materiali e di denaro.
La persona avida è colei che non solo non condivide, ma che spesso cerca di acquisire delle ricchezze a discapito della salute o della felicità altrui. L’avido dunque, per soddisfare la sua voglia di denaro e di materialità riesce anche a far del male alle persone che lo circondano.
Una persona che non paga i propri dipendenti, quando l’azienda guadagna degli utili, ad esempio, è una persona avida che calpesta il diritto, in questo caso del lavoratore, per i suoi meri interessi. In questo caso, come in molti altri l’avido tiene un comportamento antisociale che lo porta in alcuni casi anche all’emarginazione.
Soffrire di avidità
Chi soffre di avidità, cerca di vincere ed ottenere qualcosa a discapito dell’altro, non gli interessa impegnarsi e combattere lealmente per ciò che crede, preferisce defraudare, imbrogliare e mentire per raggiungere il suo scopo.
Sicuramente l’avido è portatore di impulsi sregolati che vengono gestiti in maniera compulsiva, l’avido è schiavo dei suoi desideri e delle sue passioni, tanto che questo lo conducono a infrangere spesso le regole sociali. Secondo la psicologia del Sé, corrente psicoanalitica che tratta le relazioni oggettuali, l’avido è una persona troppo concentrata sul Sé. Questo vuol dire che l’avido è così incentrato sull’accumulo di una ricchezza personale che non gli interessa di danneggiare, a causa di questo suo comportamento anche le relazioni interpersonali.
Questo fa sì che l’avido, possa anche sfociare in comportamenti borderline e antisociali, che lo portano dunque a infrangere le leggi per riuscire ad ottenere e raggiungere i suoi scopi di accumulo. L’avidità quindi nei suoi casi più eclatanti può essere considerata un comportamento antisociale.