Perdere un genitore durante l’infanzia rappresenta un evento particolarmente doloroso per il bambino, che potrebbe compromettere il suo futuro accrescimento. Tale condizione si verificherebbe a seguito di una rottura del normale legame di attaccamento, che si instaura con i genitori nel corso dei primi anni di vita.
I bambini necessitano delle proprie figure principali di accudimento per acquisire maggiore sicurezza e sviluppare un senso del sé autonomo. Per questa ragione, perdere un genitore durante l’infanzia potrebbe essere deleterio e sicuramente preoccupante. Solitamente, la morte di un genitore è dovuta a un trauma (come una malattia o un incidente), pertanto bisognerà affrontare la questione con le dovute cautele, ma senza mentire.
Il bambino, oltre ad affrontare il dolore per la perdita di un genitore, potrebbe sviluppare sentimenti di ansia e angoscia nei confronti dell’altro. Un lutto particolarmente significativo potrebbe portare allo sviluppo di un Disturbo Post-Traumatico da Stress, Disturbi della Condotta, ADHD o depressione, considerato il fatto che ci si sta riferendo a individui con una diversa maturazione cognitiva e con la presenza di numerosi meccanismi difensivi.
Perdere un genitore durante l’infanzia: cosa fare?
È di fondamentale importanza considerare la sofferenza del piccolo, che potrebbe essere espressa in maniera diversa rispetto all’adulto. Si potrebbe tentare di camuffare l’evento traumatico, ma spesso non è così facile, soprattutto in caso di morte. I bambini, seppur piccoli, comprendono che all’interno del proprio nucleo familiare qualcosa non va.
Per questa ragione, hanno bisogno di sapere la verità e acquisire fiducia. Il genitore “sopravvissuto” dovrebbe, quindi, riuscire a comunicare in modo adeguato quanto successo, poiché il bambino cercherà di trovare spiegazioni disadattive a ciò che sta vivendo. Per poterlo fare, sono necessari alcuni accorgimenti
- Spiegare la situazione in modo chiaro, senza fraintendimenti, utilizzando parole semplici;
- Offrire la propria disponibilità nel ripetere, anche più volte, quanto appena raccontato, rispondendo anche ad eventuali domande in modo sincero;
- Evitare metafore o spiegazioni apparentemente meno dolorose, poiché potrebbero provocare scompiglio nel bambino
Ciò che deve emergere dal dialogo in relazione alla perdita di un genitore durante l’infanzia è che il defunto non tornerà più, ma che non si è trattato di una decisione voluta e il suo desiderio non era quello di abbandonare il piccolo.
Perdere un genitore durante l’infanzia: cosa evitare?
Le menzogne non devono far parte del repertorio comunicativo impiegato con i bambini per spiegare che l’altro genitore è morto. Potrebbe quindi essere utile raccontare cosa c’è dopo la morte, a seconda del proprio credo religioso.
Bisogna evitare qualsiasi tipo di bugia, soprattutto in relazione al concetto morte-sonno. Una persona deceduta, infatti, non sta dormendo: è quindi opportuno evitare che al piccolo venga impressa questa ideologia. Fondamentale ricordare il defunto: al bambino deve essere concesso di poterne parlare, mantenendo in lui vivo il ricordo di chi ha perso.
Inoltre, è di basilare significatività non nascondere il fatto o aspettare il momento giusto per poter comunicare quanto accaduto: perdere un genitore durante l’infanzia è già di per sé un evento traumatico, pertanto bisognerebbe cercare di essere il più sinceri possibile. Infine, non si devono nascondere i propri sentimenti negativi, ma lasciarli trasparire, cosicché anche il piccolo possa fare lo stesso senza sentirsi in colpa.